Storia della stampa musicale

La maggior parte delle persone non ne è consapevole, ma l’editoria musicale tocca quasi ogni aspetto della nostra vita. Dalla prima canzone che ricordi di aver sentito sul giradischi graffiante dei tuoi genitori a quelle che senti risuonare negli amplificatori nei supermercati e nei caffè, sembra esserci una colonna sonora per ogni momento di veglia. E ogni volta che ascoltiamo musica che è stata registrata e ampiamente distribuita, ognuna di quelle canzoni passa attraverso il vasto sistema che chiamiamo editoria musicale. Allora, come siamo arrivati ​​qui? L’editoria musicale come la conosciamo – il termine generico per la creazione, la produzione e la distribuzione di composizioni musicali – ha qualche centinaio di anni, anche se non ha preso la sua forma attuale fino a molto più recentemente.

Inoltre, l’evoluzione non è affatto finita. Mentre le nuove tecnologie e i servizi di distribuzione continuano a ridisegnare la mappa e le leggi sull’editoria cambiano, a volte più lentamente di quanto vorremmo, il panorama dell’editoria continua ad evolversi per stare al passo con il ritmo dei cantautori indipendenti del settore. Alcuni dei cambiamenti più recenti (e di grande impatto) sono avvenuti nel 2018 con l’approvazione del Music Modernization Act (MMA), che punta a un futuro ancora più luminoso per i creatori di musica. Ma per capire dove potrebbe andare l’editoria musicale, è importante capire prima da dove viene.

L’origine degli spartiti stampati e riproducibili risale al 1476 e al Missale Romanum dello stampatore romano Ulrich Han, un volume contenente 16 lamentele, o semplici opere liturgiche monofoniche. Ma il padre della stampa musicale moderna è generalmente considerato Ottaviano Petrucci, tipografo ed editore veneziano attivo all’inizio del XVI secolo. Fin dall’inizio, l’editoria è stata in parte trainata in modo significativo dal motivo del profitto: Petrucci deteneva per 20 anni il monopolio della stampa musicale a Venezia. Dopo l’invenzione del metodo meccanico di riproduzione degli spartiti, il successivo sviluppo significativo nell’editoria è stata la creazione della legge sul diritto d’autore. Con origini in Inghilterra sotto il governo del re Enrico VIII – che garantiva agli stampatori protezioni legali sotto forma di licenze – il linguaggio intorno al diritto d’autore fu ulteriormente codificato secondo lo Statuto di Anna nel 1710.

Oggi stampare degli spartiti musicale è semplice grazie alla stampa online, basta affidarsi ad un professionista come Stampaprint.